Il Santuario di Cala Madonna tra devozione e storia
Nel 1843 l’isola di Lampedusa fu venduta dai Tomasi al re di Napoli Ferdinando II di Borbone e il 22 settembre di quell’anno la spedizione comandata dal Governatore Sansivente si prese immediatamente cura di sistemare la cappella e nel rapporto del 1847 al re di Napoli, così descrisse questo luogo: “Nel Vallon de la Madonna eravi una chiesetta con antichi abituri, una casa diruta e diverse grotte. Nella chiesetta, che io trovai in meschino stato, eravi una statua di una Vergine mutilata e gettata al suolo; la quale io feci restaurare e disposi che ogni 22 settembre si cantasse una messa onde solennizzare il giorno della restaurazione stessa e del possesso dell’isola, avvenuto proprio quel giorno, quando con due piroscafi e a nome del Governatore Borbone sbarcammo a Lampedusa”.
Da allora e fino ad oggi il 22 settembre si celebra la festa della Madonna di Porto Salvo, protettrice dei naviganti e patrona dell’isola.
Con il restauro, fatto eseguire dal Sansivente, venne demolita la parte anteriore della cappella, quella destinata ai musulmani e fu costruito un prospetto in muratura all’antica grotta con un piccolo campanile,
Questa trasformazione modificò irreparabilmente lo stato originario di questo luogo e anche i successivi interventi hanno cancellato ogni riferimento al doppio culto (musulmano e cattolico) che aveva reso famoso questo sito in passato.
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